IL SOCIO ITINERANTE
Tutti lo cercano.
Il socio itinerante sembra introvabile, come Jason Bourne non si fa beccare dalla C.I.A. di
Langley anche il socio itinerante risulta introvabile agli organi più alti della federazione.
Il socio itinerante passa da un circolo all'altro senza lasciare traccia, qualcuno l'ha visto, forse era lui, si dice
sia andato verso ovest, le telecamere l'hanno ripreso negli spogliatoi, qualcuno ci ha giocato insieme un
giovedì mattina, la sua carta di credito è stata utilizzata in un negozio di sport non lontano dal Bardarolo
Golf & Country Club.
Tre anni di indizi ma non sono mai riusciti a prenderlo.
Chiamano da viale Tiziano per sapere se è presente nel circolo ma il segretario risponde che ha dato le
dimissioni tre anni prima, forse si è fatto socio in un circolo straniero, forse no, forse è socio nel circolo
vicino.
La ricerca continua, il trio federale pensa che prima o poi lo beccherà, ma proprio quando gli sembra di
essere vicini a scovarlo sparisce come un'ombra nella notte.
Non si fidano del segretario che potrebbe
cercare di nasconderlo e così la mattina presto arrivano al Bardarolo Golf & Country Club, un blitz in piena
regola dove viene controllato l'arrivo degli addetti ai lavori, vengono bloccate le porte degli spogliatoi,
analizzate le telecamere a circuito chiuso, bunker ispezionati in cerca di orme non rastrellate, un soft-spike
è l'unico indizio della sua attrezzatura e se è passato da un bunker lo scopriranno.
Con la stampa dell'ultimo tesseramento in mano mettono il segretario sotto torchio, l'esperto informatico
conferma che quello è l'ultimo circolo dove risulta il rinnovo tesseramento, quindi il segretario deve per
forza sapere qualcosa.
"Dicci dove è o vi disaffiliamo".
Il segretario non vorrebbe rispondere ma le mani al collo stringono troppo forte e comincia a parlare: "qui
non l'ho mai visto, ho solo visto la ricevuta del bonifico, non si è mai presentato di persona".
"Se ci stai mentendo lo scoprirò e ti verrò a cercare in qualsiasi struttura andrai a nasconderti, fosse anche
una di quelle strutture promozionali".
Gli investigatori federali vanno ancora più a muso duro e con passo ancora più deciso dal maestro che
recita la solita frase "qui non l'ho mai visto".
"Guardi maestro che se ci sta nascondendo qualcosa mando sul lastrico lei e tutta la sua categoria, lei non
sa di cosa siamo capaci per ottenere quello che vogliamo".
Stanchi di sentirsi negare la risposta che vogliono se ne vanno dal ristoratore che recita anche lui la solita
frase "qui non l'ho mai visto".
Il trio federale corre a ispezionare il deposito sacche ma il caddie master risponde anche lui "qui non l'ho
mai visto", con uno spintone fanno rotolare il povero e anziano caddie master in mezzo alle sacche e ai
carrelli, con prepotenza prendono le chiavi dei cart e cominciano una corsa alla ricerca di un uomo che ha la
loro tessera ma a cui non sanno dare un volto.
Fermano tutti i giocatori che trovano, fanno domande su regole e etichetta per verificare se sono golfisti di
vecchia data, il consigliere esige addirittura di vedere la tessera federale per verificarne il numero.
Ognuno dei giocatori è chi è, il giocatore itinerante senza volto non c'è nemmeno questa volta, forse li sta
guardando, forse lui riesce a vederli ma loro non riescono a vedere lui, il nervosismo prende il sopravvento
e per un attimo i cacciatori si sentono prede.
Il consigliere federale spalanca le braccia in mezzo al fairway e comincia ad urlare contro il cielo "come-è-
possibile-che-nessuno-l'-abbia-vistoooo? Non-può-essere-un-fantasma-sono-anni-che-lo-cerchiamo-e-non -
riusciamo-a-trovarlo".
Gli agenti federali si guardano l'un l'altro disorientati e stanchi per le innumerevoli ricerche senza risultato,
sono tre anni che girano per campi cercando di prendere il giocatore itinerante, quel giocatore senza volto
che ha cambiato 7 circoli in 5 anni, ha vinto 8 circuiti nazionali per un totale di 48 euro di premi, ha
rassegnato le dimissioni ogni anno, non ha mai consegnato certificato medico e la carta verde l'ha presa
con un maestro bosniaco d'inverno a Roccamandolfi.
Gli esecutori federali sono disperati e con le mani nei capelli.
Un anziano socio che usa il ferro sette per
aiutarsi a camminare si avvicina agli scorati scagnozzi.
"L'ho visto l'uomo che cercate, solo una volta, una
mattina presto faceva qualche approccio al putting-green e quando gli ho fatto presente che per gli
approcci c'è l'apposita chipping area mi ha guardato come impaurito ed è scappato di là", indicando le
vicine colline con l'indice destro.
Gli agenti federali seguono la pista ma proprio in quel momento gli arriva una telefonata dalla federazione
ungherese: "Abbiamo qua un vostro socio ma per tesserarlo al Balaton Golf & Country Club ci serve il nulla
osta dalla vostra federazione".
L'informatico, la ragioniera e il consigliere decidono di andare a prenderlo.
Chiamano viale Tiziano.
"Portate in dietro quel fetente".
L'ordine è chiaro.
Montano sulla macchina e sgommano verso Budapest.
Tutti e tre con occhi stanchi ma iniettati di sangue sono disposti a non mollare e sicuri che ce la faranno si
dicono: "Non ci può scappare il socio itinerante, non ci può scappare, il socio itinerante deve itinerare dove
vogliamo noi!".